Seduzione ed emozione sono alla base dei progetti del designer Davide Groppi che ha l’estrema capacità di utilizzare la luce come arma per “scrivere anagrammi, parole e racconti”. La progettazione e l’immaginazione che si celano dietro ad ogni lavoro sono definite in maniera sartoriale, poiché ogni situazione necessita di una luce diversa che sappia adattarsi alla varietà degli ambienti.

Per il designer il mantra da seguire è quello di “essere sempre coerenti, ma sempre diversi” per creare lampade che arrivino al cuore e al cervello, servendosi di quattro elementi primordiali: semplicità, leggerezza, emozione ed invenzione.
Tutte le lampade realizzate hanno una forte personalità e sono il frutto di numerose sperimentazioni intuitive che conducono ad inventare suggestioni inedite per ogni luogo, per dare forma a una necessità o a un significato.
Davide Groppi mette al primo posto l’elemento umanistico che consente di vedere e sentire le persone e gli spazi, di evidenziare luoghi d’incontro attraverso la capacità della luce di farsi portatrice di mistero, profondità e seduzione.
Il dialogo con la luce, iniziato in un piccolo laboratorio di Piacenza negli anni 80, lo ha portato a realizzare i propri sogni che – tra i tanti – si chiamano “Nulla” e “Sampei”, con cui l’artista ha vinto due Compassi d’Oro.
“Nulla” è un lavoro che si focalizza sul tema della sottrazione, in cui la luce è indagata e presentata come invisibile, senza una fonte. Il risultato è quello di un progetto magico e illusorio.
“Sampei”, invece, nasce dalla volontà di mettere la luce per terra o sul tavolo e riporta al movimento lento e ondeggiante di un filo d’erba al vento.
La capacità di proporre suggestioni ed emozioni, attraverso l’utilizzo della luce nella sua forma più pura, rende Davide Groppi un vero e proprio artista in grado di realizzare articoli di design esteticamente funzionali e adattabili agli ambienti più disparati.